L’orizzonte culturale entro cui si muove Amelia Rosselli è assai ampio, come ben dimostrano i volumi appartenuti alla poetessa e oggi conservati presso il Fondo di Viterbo, in un’aspirazione totalizzante di ricerca artistica «in grado di fondere linguaggio letterario, musicale, artistico ecc». Il lavoro condotto da Chiara Carpita sulla biblioteca rosselliana ha, in questo senso, un importante valore anche per studi successivi, fornendo espliciti rimandi a opere consultate da Rosselli e tentando una rilettura della «forma-cubo» rosselliana alla luce delle notazioni su alcuni testi appartenuti alla poetessa. L’avvicinamento ad alcune teorie del Gruppo ’63, così come la sua estraneità ad esso in senso specifico, sono cosa ormai nota, così come noti sono i suoi rapporti con le avanguardie musicali degli anni ’60-’70. Meno sondati risultano i contatti con le arti figurative, nonostante un’ampia frequentazione con il pittore Renato Guttuso – presenza da non sottovalutare all’interno del corpus poetico rosselliano –, diversi scritti su artisti a lei contemporanei e alcune prove pittoriche della stessa Rosselli. L’accostamento che si tenterà riguarda prima di tutto le Antropometrie di Yves Klein, per ragioni di carattere visivo che possono fungere da chiave di lettura di Spazi metrici, per poi far riferimento ad altre esperienze artistiche che precorrono la body art, per una rilettura della spazialità del corpo nella poesia di Rosselli.
Il corpo, il verso, la tela. L’opera di Amelia Rosselli fra new music e body art / Zappala', Giuseppe. - In: LA MODERNITÀ LETTERARIA. - ISSN 1972-7682. - (2018), pp. 741-752.
Il corpo, il verso, la tela. L’opera di Amelia Rosselli fra new music e body art
Giuseppe Zappalà
2018
Abstract
L’orizzonte culturale entro cui si muove Amelia Rosselli è assai ampio, come ben dimostrano i volumi appartenuti alla poetessa e oggi conservati presso il Fondo di Viterbo, in un’aspirazione totalizzante di ricerca artistica «in grado di fondere linguaggio letterario, musicale, artistico ecc». Il lavoro condotto da Chiara Carpita sulla biblioteca rosselliana ha, in questo senso, un importante valore anche per studi successivi, fornendo espliciti rimandi a opere consultate da Rosselli e tentando una rilettura della «forma-cubo» rosselliana alla luce delle notazioni su alcuni testi appartenuti alla poetessa. L’avvicinamento ad alcune teorie del Gruppo ’63, così come la sua estraneità ad esso in senso specifico, sono cosa ormai nota, così come noti sono i suoi rapporti con le avanguardie musicali degli anni ’60-’70. Meno sondati risultano i contatti con le arti figurative, nonostante un’ampia frequentazione con il pittore Renato Guttuso – presenza da non sottovalutare all’interno del corpus poetico rosselliano –, diversi scritti su artisti a lei contemporanei e alcune prove pittoriche della stessa Rosselli. L’accostamento che si tenterà riguarda prima di tutto le Antropometrie di Yves Klein, per ragioni di carattere visivo che possono fungere da chiave di lettura di Spazi metrici, per poi far riferimento ad altre esperienze artistiche che precorrono la body art, per una rilettura della spazialità del corpo nella poesia di Rosselli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.